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giovedì 10 aprile 2014

Intervista a Josh Jackson

In esclusiva per "La Stella Del Sud - Basket Brindisi" l'intervista a Darryl Joshua Jackson


A poche ore dal saluto a Josh Jackson da parte dell'Enel Basket Brindisi, ecco in esclusiva per "La Stella Del Sud - Basket Brindisi" l'intervista in cui ci racconta la sua esperienza a Brindisi e a cui lascia un messaggio d'affetto ai tifosi.

1) Raccontaci della tua esperienza a Brindisi.

Ho trascorso veramente bene il mio tempo a Brindisi. Tutte le persone e lo staff sono stati molto amichevoli con me.

2) Quali sono le tue impressioni sul campionato italiano?

La Lega italiana è fantastica. Ognuno deve sempre giocare al massimo, a ogni partita. Tutte le squadre possono vincere, da quelle in cima a quelle in basso.

3) Com'è stato il tuo rapporto con coach Bucchi e i tuoi compagni di squadra?

Ho imparato molto dal coach. Conosce molto bene il basket e ha fatto e continua a fare un bel lavoro con i suoi giocatori. I ragazzi sono veramente un bel gruppo, mi sono divertito molto con loro. Hanno reso più semplice avvicinarmi a questa nuova situazione. Auguro loro il meglio.

4) C'è qualche tuo compagno che ti ha impressionato di più? Anche qualche giocatore con cui hai giocato contro?

Onestamente mi piace come giocano tutti i giocatori. Ogni giocatore porta qualcosa di diverso alla squadra e credo sia proprio questo che ha contribuito a portare il Brindisi dov'è adesso. Riguardo le altre squadre, mi ha impressionato molto Ebi, è un giocatore furbo e conosce il gioco veramente bene.

5) Racconti, invece, del tuo esordio contro Varese al PalaPentassuglia.

Bene, arrivai quel giovedì e ho dovuto imparare tutti gli schemi difensivi, apprendere lo stile che mi diceva il coach. Non avevo aspettative molto alte, sono soltanto sceso in campo cercando di fare del mio meglio. Abbiamo giocato una bella partita e penso di aver giocato bene nonostante fossi solo da pochi giorni nella squadra.

6) Qual è stato il momento migliore con la maglietta dell'Enel?

Mi è piaciuta molto la partita contro Pistoia. Stavamo perdendo ma abbiamo combattuto per tutto il gioco e con tutto il cuore. E' stata una vittoria molto importante.

7) Sui vari social network sono arrivati molti messaggi di stima, ammirazione e anche un pò di tristezza nei confronti della tua partenza. Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi, ai tuoi compagni di squadra e a tutte le persone che ti sostengono?

Si sono rimasto molto sorpreso da quanto la gente mia abbia accettato. Tutti mi hanno dimostrato tanto amore e supporto. Questi sono i migliori tifosi, i migliori fan che abbia mai avuto in tutta la mia carriera. Perciò ancora una volta voglio ringraziare tutte le persone di Brindisi per avermi accolto fino alla mia partenza. So che è stata un'esperienza breve ma vi porterò per sempre nel mio cuore. Auguro alla squadra il meglio, fortuna e di portare il titolo a questa città.

8) Hai speranze e obiettivi per il futuro?

Questa non sarà l'ultima volta che gioco. Ho deciso che continuerò a giocare sino a quando potrò. Vedremo cosa succederà per il resto della stagione. Se non arriverà nulla mi allenerò duramente durante l'estate e sarò pronto per la mia prossima avventura.

venerdì 21 febbraio 2014

Intervista a Delroy James

In esclusiva per "La Stella Del Sud - Basket Brindisi" l'intervista a Delroy James


L'intervista si svolge in una pasticceria del centro, Delroy quando entra saluta i proprietari e si accomoda su una poltroncina, comincia così la chiaccherata con il giocatore di New York. 

1 -  Raccontaci come hai cominciato a giocare a basket, quando hai capito che potevi fare della tua passione il tuo lavoro. 

Ero molto giovane, gioco da tutta la vita praticamente, non l'ho presa sul serio sino a quando non ho finito il liceo e ho cominciato a giocare con giocatori migliori, ero bravo e ho pensato che forse potevo prendere il basket più seriamente. 


2 - Finito il periodo collegiale nella NCAA con i Rhode Island Rams hai iniziato la tua carriera professionistica con i Bnei HaSharon in Israele. Com'è stata la prima esperienza Europea fuori dall'America?

E' stato un bene per me allora perchè mi ha reso migliore adesso, mi ha fatto capire che è un gioco duro, che ogni partita può essere l'ultima. Andare in Israele mi ha reso anche più umile perchè ho sempre giocato negli States e andare in un paese oltreoceano mi ha aiutato molto, è stata una bella esperienza. 

3 - Nel 2012 torni in America per giocare con i Tulsa 66ers, com'è stata invece quella esperienza nella NBA development League?

E' stato bellissimo, ci sono un sacco di giocatori, però ci sei solo tu che lavori sodo per portarti al prossimo livello. Lì ho incontrato Dyson, eravamo nella stessa squadra, quindi avevamo avuto già modo di giocare insieme nella stessa squadra. 
  
4 - E ora sei in Italia, come sta andando questa esperienza brindisina fino ad adesso? 

Oh mi piace un sacco, io sono più per le città piccole perchè sono di New York, sono abituato all'eccesso e alle cose grandi, perciò quando le città sono piccole mi piacciono di più. In squadra, invece, c'è una buona difesa, tutti i miei compagni dimostrano una grande passione e questo ci spinge a fare sempre meglio, grazie anche all'affetto che viene dai fan. 

5 - Avresti mai immaginao di combattere per risultati così? Cosa ti ha convinto a firmare per il Brindisi?

Sapevo che sarebbe stata una buona scelta per la mia carriera. Per quanto riguarda i risultati, nessuno vuole perdere ovviamente, poi ci sono ragazzi eccezionali, Campbell, Snaer, Dyson, Lewis, Todic, insomma tutti vogliono vincere, quindi in pratica combattiamo e cerchiamo di mettercela tutta per arrivare in cima.

6 - Ci sono delle differenze sostanziali tra il basket americano e quello europeo, italiano? 


Sì, qui in Europa c'è più gioco di squadra, in America, invece, ci si focalizza di più sul singolo, sul segnare credo. Ci sono tante differenze, ma alla fine è sempre basket, due canestri e una palla. 


7 - C'è un tuo compagno di squadra che ti ha impressionato di più?


Tutti. Non puoi essere nessuno senza l'altro.


8 - Com'è il tuo rapporto con i compagni e con il Coach Bucchi? 


E' fantastico, mi sento veramente vicino a tutti quanti, è come essere al college, passi con gli altri tanto tempo, ma qui giochiamo insieme, stiamo insieme, siamo veramente una squadra molto unita. Combattiamo, lavoriamo l'uno per gli altri, è davvero bello. Con il Coach è lo stesso, Bucchi ci insegna tante cose, noi lo ascoltiamo, come coach ovviamente vuole il meglio da noi, come ogni allenatore nei riguardi dei suoi giocatori. 


9 - Quando giochi ti mostri sempre grintoso tanto da diventare un idolo tra i tifosi. Ti piace questo ruolo?


 (ride) Onestamente io gioco e basta, sono onorato dal fatto che alle persone piaccia come gioco, lo faccio con molta passione e con cuore e spero che i tifosi apprezzino. Quando giochiamo e siamo in campo cerco di tirare il meglio anche dagli altri, urlando, battendo le mani, facendole alzare, cerco di portare energia alla folla perchè è quello che anche lei ci da. 

10 - Vedendo la tua grinta sul parquet ti abbiamo soprannominato "the lion king", pensi sia adatto a te?


(Ride) Immagino, è un buon nome, mi piace il Re Leone, è un bel film. Se i fan ti danno un soprannome vuol dire che stai facendo qualcosa di buono, lo adoro.




11 - Hai qualche obbiettivo qui a Brindisi? 

Sì, voglio solo vincere. Tutti lo vogliamo, ogni obbiettivo che ci si prefissa lo si ottiene vincendo, quindi spero nella vittoria. 

12 -  Secondo te qual è il punto di forza e il punto debole della squadra?

Il nostro punto di forza credo sia proprio la forza che abbiamo nel rimanere uniti e nel continuare a lottare, possiamo cadere ma poi ci rialziamo sempre. Può volerci un pò, può farci male, questa la debolezza, ma punto debole e di forza sono lo stesso forse, giocando duramente sempre, dopo un pò tendiamo a rilassarci troppo. Quando giochiamo contro le altre squadre, infatti, cerchiamo di rimanere sempre molto concentrati perchè sappiamo che ognuna di esse può sconfiggerci. 

13 - Pensi che il Brindisi possa ambire al titolo finale? 

Certo, anche se tutte le squadre nella Lega sono molto brave e tutte hanno le nostre stesse possibilità. Non bisogna distrarsi mai, tutte possono sorprenderti. Se arriviamo ai play-off cercheremo di dare il meglio, giocare per bene partita dopo partita.

14 - Quest anno avete battuto tante squadre che ambiscono alla vittoria dello scudetto. Qual è secondo te una delle vittorie più belle di quest'anno?

La prima vittoria credo, quella contro Milano, ci diede una bella carica, la diede anche alla città. Ogni vittoria che portiamo vogliamo che sia di grande peso ed emozione per tutti. Ma battere Milano era una cosa mai successa quindi credo quella. 

15 - Sabato giocate l'anticipo contro Reggio Emilia. Come vedi questa partita?

Sarà una partita dura, giocano veramente molto bene in casa, tutti noi dovremo essere molto concentrati e dare del nostro meglio sabato. 

16 - Raccontaci dell'esperienza delle Final Eight, come avete affrontanto la sconfitta contro il Siena , se secondo te il Sassari ha meritato la vittoria finale?

E' stato triste, io mi sono sentito molto triste, non ho avuto la possibilità di stare in campo e giocare come volevo per la storia dei falli. E' stata comunque una bellissima esperienza, i fan sono venuti, abbiamo cercato di dare il massimo come sempre, siamo stati battuti da una squadra valida. Riguardo il Sassari sì ovviamente se li meritavano, era arrivata in finale, hanno sconfitto Siena, Reggio, squadre molto forti, se la meritano tutta. 

17 - Com'è il rapporto con la città, i tifosi e la gente?


E' buono, tutti ti sorridono, ti dicono ciao. Mi piace dove vivo, il centro, farmi una passeggiata ogni tanto. 

18 Nel tempo libero, cosa ti piace fare?

Dormire, mi piace un sacco!

19 - Tifi per una squadra in particolare? 

Tifo i New York Knicks, mi piacciono i New York Yankees.

20 - Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato in squadra e contro? 

Ho giocato con tantissimi giocatori, contro Kevin Durant e Carmelo Anthony. Nel campionato qui in Italia in assoluto Keith Langford, davvero un giocatore forte. 

21 - Hai qualche auspicio per il futuro? 


Migliorare e construire per bene il mio futuro, tutti hanno speranze per l'avvenire ma se crei il tuo business adesso, il futuro diventa più facile da seguire. 


Articolo de: La Stella Del Sud - Basket Brindisi ©



sabato 1 febbraio 2014

Intervista a Jerome Dyson

In esclusiva per "La Stella Del Sud - Basket Brindisi" l'intervista a Jerome Dyson


Abbiamo incontrato questa settimana Jerome Dyson, playmaker americano originario del Maryland. Quest'anno a Brindisi sta facendo la differenza e molte volte trascina da solo la squadra alla vittoria. L'appuntamento con lui è in un bar del centro, e molto disponibilmente ha risposto alle nostre domande.
Ecco la nostra intervista esclusiva:


1 - Bene, iniziamo, raccontaci come ti sei avvicinato al mondo del basket, quando hai iniziato e quando hai capito che potevi diventare un grande giocatore.

Gioco a Basket da tutta la vita, da quando sono molto piccolo, giocavo ovunque andassi. Amo lo sport in generale, seguo molto anche il football. Ma dopo il liceo ho dovuto fare una scelta, ero molto attratto dall'NBA e quindi decisi che era questo quello che volevo fare.

2 - Finito il periodo collegiale hai iniziato la tua carriera professionistica con i Tulsa 66ers in NBA Development League. Com'è stata la prima esperienza?

E' stata una bella esperienza, volevo giocare in NBA e mi sembrò una buona opportunità per essere in delle ottime squadre professionistiche, dimostrare il mio talento. Diciamo che questa esperienza in NBA D-League è stato un buon modo per iniziare la mia carriera.

3 - Nel 2011 la nazionale USA ti convoca per partecipare ai XVI Giochi Panamericani “Guadalajara 2011". Com'è stata l'esperienza con la nazionale?

E' stato un grande onore, è stato anche facile rispondere quando mi chiesero di far parte della squadra, non c'ho neanche pensato, sarebbe stata un'ottima chance per poter rappresentare il proprio paese.

4 - Poi, nel 2011\12 firmi un contratto con i New Orleans Hornets. Raccontaci l'esperienza NBA.

Fu un giorno fantastico. Giocai il giorno prima e mi chiamarono che era quasi la fine della stagione, tornai a casa per preparare le valige, mi chiesero se potessi prendere un aereo il giorno dopo e io risposi loro che potevo prenderlo anche subito (ride). Ho provato qualcosa che non si può spiegare, ci ho lavorato duramente e quando ho ricevuto la chiamata è stata una bella sensazione.

5 - Vorresti tornare a giocare nell'NBA?

Si mi piacerebbe, anche se adesso non è una priorità. Mi piace giocare a basket e ovunque possa giocare e possa avere opportunità di farlo, mi va bene.

6 - Dopo la breve esperienza in NBA scegli l'Europa. La passata stagione hai giocato con l’Hapoel Holon in Israele, partecipando anche all'Eurochallenge. Come definiresti la tua prima esperienza Europea?

E' stato grande. E' stata la prima volta per me anche in EuroChallenge, volevo partire e ed esplorare nuove parti del Mondo. E' un mondo completamente diverso, ho potuto giocare anche con persone differenti, volevo imparare lo stile del basket Europeo.

7 - Qual è la differenza tra lo stile Americano e quello Europeo.

In America è tutto più aperto, libero e veloce. Anche i giocatori sono più portati a segnare. In Europa sono i coach che hanno grande impatto sul risultato della partita

8 - Possiamo dire che sei il leader di questa squadra. Ti senti un leader? Senti questa responsabilità?

Si, assolutamente. Essendo un playmaker ti spingono ad entrare in quel ruolo, anche se sento di essere un leader.

9 - Con delle statistiche mostruose quest'anno firmi per Brindisi. Cosa ti ha convinto a scegliere il progetto dell'Enel Basket Brindisi?

Volevo avere un occasione per giocare come playmaker, avere la mia squadra, essere il leader. In Israele ho giocato sì come playmaker ma la maggior parte delle volte ho coperto il ruolo di guardia tiratrice. Inoltre ho avuto una conversazione con il coach prima di venire, quindi è stato più facile scegliere.

10 - Anche qui a Brindisi stai confermando i tuoi numeri, tanto da essere eletto il miglior americano esordiente in questa stagione. Soddisfatto del tuo lavoro fin qui?

Io gioco e basta, cerco di dare del mio meglio insieme alla squadra. Si abbastanza, anche se c'è molta strada da fare ancora.




11 - Noi, vedendo le tue giocate, abbiamo deciso di soprannominarti "Il Mago", pensi sia adatto a te?

(ride) Si, un pò. Quando sono in campo mi piace andare veloce, cerco di migliorarmi per riuscire a maneggiare con più destrezza la palla e cose così.

12 - Domenica avete battuto l'Acea Roma.Volevate riscattarvi dopo la sconfitta di Milano?

Assolutamente si. E' stata una sconfitta imbarazzante, perdere di così tanto, quindi ovviamente volevamo tornare e dimostrare chi siamo in realtà.

13 - A febbraio andrete a Milano a giocare le Final Eight. Puntate a vincere la coppa?

Certo, siamo una buon gruppo di ragazzi, e se riusciamo a giocare secondo il nostro potenziale, secondo i nostri schemi e se continuiamo ad aiutarci, avremo ottime possibilità.

14 - Il campionato invece credete di poterlo vincere?

Sì, credo che possiamo, anche se giochiamo una partita alla volta, cercando di concentrarci al meglio. Non ci piace viaggiare troppo lontano.

15 - Qual è secondo te una delle vittorie più belle di quest'anno?

Non lo so, non posso veramente scegliere quale sia stata la migliore. Ora come ora è troppo presto per decidere, ma ogni volta che vinciamo una partita è bellissimo, ad esempio sappiamo che quando siamo in casa sarebbe meglio vincere e cerchiamo di farlo.

16 -  Quando sei arrivato a Brindisi, pensavi di poter lottare per questi traguardi e trovarti in testa alla classifica?

Si, conoscevo alcuni ragazzi prima ancora di venire e sapevo che fossero ottimi giocatori, quindi immaginavo che saremmo stati una buona squadra.

17 - Com'è il rapporto con la città, i tifosi e la gente? 

E' molto buono, è divertente quando cammini per strada e le persone ti riconoscono e ti fermano per fare una foto con te.

18 - Il rapporto con coach Bucchi e i tuoi compagni?

E' fantastico, forse anche per questo motivo riusciamo a giocare bene.

19 -  Nel tempo libero, cosa ti piace fare?

Gioco un sacco alla Xbox, guardo film o show in tv.

20 -  Hai qualche idolo? 

Veramente no, non guardo molto il basket, seguo di più il football.

21 - Segui o tifi qualche squadra?

Sono un grande fan del football europeo e del calcio, mi piace il Milan, l'Inter ma mi piace ancora di più il Chelsea.

22 - Il giocatore più forte con cui hai giocato e il giocatore più forte contro cui hai giocato?

Credo che il migliore con cui mi sia confrontato come playmaker sia stato contro Chris Paul, quando giocavo ancora nei New Orleans in una partita con i Los Angeles Clippers. Ho giocato con un sacco di bravissimi giocatori, credo che il migliore sino ad ora sia stato Kevin Durant.

23 - Auspici per il futuro?

Voglio essere riconosciuto come un grande playmaker.


Articolo: La Stella Del Sud - Basket Brindisi ©

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